Pubblicato l’indice Istat di dicembre 2021
A cura della Redazione.
L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di dicembre 2021, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, delle pensioni, dell’assegno di mantenimento per il coniuge ecc., raggiunge il valore record di 106,2 con una variazione di mezzo punto percentuale rispetto al mese precedente.
L’aumento su base annua per calcolare l’adeguamento degli affitti è pertanto pari al 3,8% per le rivalutazioni al 100% ed al 2,85% per le rivalutazioni al 75%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto alla crescita dei prezzi dagli alimentari non lavorati (+1,1%) e dei beni durevoli (+0,6%), e dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,9%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%).
I prezzi dei beni alimentari registrano un balzo in avanti da +1,2% a +2,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto crescono ulteriormente da +3,7% a +4,0%.
Resta altissima la variazione annuale delle tariffe energetiche (+41,8%).
La variazione media annua per il 2021 è pari all’ 1,9%.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 106,2 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,5 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente | +3,8 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+3,6 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il 22 febbraio 2022, circa una settimana dopo la consueta data di aggiornamento mensile, per la revisione annuale del paniere dei prezzi al consumo che sarà pubblicato nei primi giorni di febbraio.
Applicazioni di Calcolo
Abbiamo aggiornato il nuovo valore dell’indice Istat FOI in tutte le nostre applicazioni di calcolo che ne fanno uso.
Segnaliamo una nuova applicazione gratuita che permette di creare velocemente la lettera da inviare al conduttore per l’adeguamento del canone di locazione, con il calcolo automatico dell’aumento e la possibilità di modificare il testo online e inviarlo tramite Email.
Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI
L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene in mattinata).
Per comodità di consultazione pubblichiamo sempre in questa pagina e nelle nostre applicazioni la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima diffusione.
Titoli di Stato
Niente di nuovo sul fronte dei rendimenti dei titoli di Stato più comuni: i BOT hanno rendimenti sempre negativi (-0,46%) ed il rendistato aumenta leggermente a 0,55%.
Con un inflazione tendenziale che sfiora il 4% questi prodotti finanziari, che un tempo costituivano una sorta di rifugio per i piccoli risparmiatori nelle ricorrenti tempeste inflazionistiche, hanno definitivamente perso il ruolo di tutela del risparmio individuale e sono diventati ormai un mero strumento appannaggio di banche e istituti finanziari (vedi anche il grafico di confronto tra inflazione).
Comunicato ISTAT
Nel mese di dicembre 2021, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,4% su base mensile e del 3,9% su base annua (da +3,7% di novembre), confermando la stima preliminare.
In media, nel 2021 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +1,9% (-0,2% nell’anno precedente). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,8% (+0,5% nel 2020) e al netto dei soli energetici a +0,7% (come nell’anno precedente). Per i dati annuali cfr. pag. 8.
L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2,0%) sia non lavorati (da +1,5% a +3,6%), a quelli dei beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%); i prezzi dei beni energetici continuano a crescere in misura molto sostenuta, pur rallentando (da +30,7% a +29,1%), a causa di quelli della componente non regolamentata (da +24,3% a +22,0%), mentre la crescita dei prezzi della componente regolamentata rimane pressoché stabile (da +41,8% a +41,9%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +1,5% e a +1,6% (entrambe da +1,3% di novembre).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, da un lato ai prezzi dagli alimentari non lavorati (+1,1%) e dei beni durevoli (+0,6%), dall’altro alla crescita, a causa di fattori stagionali, dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,9%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona raddoppiano la loro crescita da +1,2% a +2,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano da +3,7% a +4,0%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,5% su base mensile e del 4,2% su base annua (da +3,9% di novembre), confermando la stima preliminare. La variazione media annua del 2021 è pari a +1,9% (-0,1% nel 2020). Per i dati annuali cfr. pag. 14.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e del 3,8% rispetto a dicembre 2020. La variazione media annua del 2021 è pari a +1,9% (era -0,3% nel 2020).
Nel 2021 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+2,4%; +1,6% per quelle con maggiore capacità di spesa).