Pubblicato l’indice Istat di gennaio 2021
A cura della Redazione.
L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di gennaio 2021, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, come ad esempio l’adeguamento del canone di locazione, la rivalutazione dell’assegno per il coniuge nelle separazioni, la rivalutazione delle pensioni ecc, aumenta di oltre mezzo punto percentuale portandosi a quota 102,9.
Torna con il segno più la variazione congiunturale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,2%) ed aumenta anche la variazione rispetto allo stesso mese di due anni fa (+0,7%).
Per la prima volta da quasi un anno l’inflazione torna in terreno positivo (+0,6% l’inflazione acquisita per il 2021) principalmente per la riduzione della flessione dei prezzi dei beni energetici (da -7,7% del mese precedente a -4,9%), e, in misura minore, per l’accelerazione di quelli dei beni durevoli (da +0,6% a +1,2%).
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 102,9 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,6 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente | +0,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+0,7 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il:
16 marzo 2021
Applicazioni di Calcolo
Contestualmente alla pubblicazione dell’indice da parte dell’Istat abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l’indice FOI, compresi gli indici di riferimento relativi ai titoli di stato per il calcolo del maggior danno:
Titoli di Stato
Nulla di eclatante da segnalare per quanto riguarda i titoli di stato dove i rendimenti dei BOT si confermano saldamente in terreno negativo mentre il rendistato aumenta di mezzo punto (da 0,25% a 0,31%), risentendo probabilmente delle tensioni sullo spread registrate nelle settimane della crisi di governo.
Ricordiamo che il rendistato, utilizzato come parametro principale per il calcolo del maggior danno nelle obbligazioni pecuniarie, è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con durata residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana.
Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI
L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito.
Per agevolare la consultazione pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima diffusione.
Oltre che in questo articolo, la data di pubblicazione del prossimo indice istat è riportata anche in molte delle nostre applicazioni di calcolo.
Comunicato ISTAT
Nel mese di gennaio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e dello 0,4% su base annua (da -0,2% di dicembre); la stima preliminare era +0,2%.
L’inflazione torna positiva prevalentemente per l’attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici (da -7,7% del mese precedente a -4,9%), sia nella componente regolamentata (da -7,0% a -2,1%) sia in quella non regolamentata (da -8,1% a -6,3%), e, in misura minore, per l’accelerazione di quelli dei Beni durevoli (da +0,6% a +1,2%) e per il calo meno ampio dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,7% a -0,1%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici sono entrambe in crescita a +0,8%, da +0,6% di dicembre.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici sia regolamentati (+4,8%) sia non regolamentati (+2,3%), dei Beni durevoli (+1,0%) e dei Beni alimentari (+0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +0,3% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano da +0,6% a +0,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto attenuano la loro flessione da -0,3% a -0,1%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una diminuzione dello 0,9% su base mensile e un aumento dello 0,7% su base annua (da -0,3% di dicembre); la stima preliminare era +0,5%. La crescita tendenziale più marcata dell’IPCA rispetto a quella del NIC si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature che su base annua aumentano del 5,2% (invertendo la tendenza e accelerando da -0,2% di dicembre). L’avvio dei saldi invernali diversificato tra le regioni, a differenza dello scorso anno quando iniziarono tra il 4 e il 5 gennaio, produce infatti un calo congiunturale dei prezzi di Abbigliamento e calzature (-18,5%) meno ampio di quello di gennaio 2020 (-22,7%), che si riflette sulla dinamica tendenziale sia di questo raggruppamento merceologico sia dell’indice generale.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6% su base mensile e dello 0,2% su base annua.