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Pubblicato l’indice Istat di settembre 2020

A cura della Redazione.

L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di settembre 2020, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, tra cui l’adeguamento del canone di locazione, la rivalutazione dell’assegno di mantenimento per il coniuge nelle separazioni, scende dello 0,6% rispetto al mese precedente, attestandosi a quota 101,9.

Sostanzialmente stabili le variazioni congiunturali rispetto ai periodi precedenti, che rimangono sempre in terreno negativo: -0,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e -0,5% rispetto a due anni fa.

L’inflazione si conferma quindi negativa per il quinto mese consecutivo, principalmente per la riduzione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-13,6%) e di quelli non regolamentati (-8,2%), mentre per quanto riguarda gli alimentari non lavorati si registra un leggero aumento rispetto ad agosto (+0,4%).

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 101,9
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,6
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente -0,6
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
-0,5

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il:

16 novembre 2020

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto, abbiamo aggiornato tutte le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l’indice Istat FOI sulla base del nuovo valore, e inserito i nuovi valori medi dei principali titoli di stato per il calcolo del maggior danno:

Titoli di Stato

Si confermano in profondo rosso i rendimenti dei BOT il cui rendimento medio scende ulteriormente a -0,3%.

Anche il rendistato, utilizzato come parametro principale per il calcolo del maggior danno nelle obbligazioni pecuniarie, non se la passa tanto bene e si conferma ormai da tempo abbondantemente sotto la soglia dell’1% a quota 0,6%.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con durata residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana.

Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI

L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene lo stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) sul sito ufficiale.

Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima pubblicazione.

Oltre che in questo articolo, la data di pubblicazione del prossimo indice istat è riportata anche in molte delle nostre applicazioni di calcolo.

Comunicato dell’Istat

Nel mese di settembre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da -0,5% del mese precedente); la stima preliminare era -0,5%.

L’inflazione negativa per il quinto mese consecutivo si deve in larga parte ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -13,7% di agosto a -13,6%) e di quelli non regolamentati (da -8,6% a -8,2%) e, in misura minore, ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -2,3% a -1,6%). Il ridursi rispetto ad agosto dell’ampiezza della flessione dei prezzi di queste tre tipologie di prodotto non bilancia del tutto il rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +0,4% di agosto a +0,1%), l’inversione di tendenza di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,1% a -0,4%) e dei Beni durevoli (da +0,3% a -0,1%), determinando così un’inflazione negativa di poco più ampia rispetto al mese precedente.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe, rispettivamente da +0,3% a +0,1% e da +0,4% a +0,2%.

La diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta per lo più al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-5,5%), dovuto in larga parte a fattori stagionali.

L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano lievemente da +0,9% a +1,0%; quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto riducono la flessione da -0,2% a -0,1%.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,9% su base mensile e diminuisce dell’1,0% su base annua (da -0,5% di agosto); la stima preliminare era -0,9%.

La diversa dinamica dell’IPCA rispetto al NIC si deve ai saldi estivi, di cui il NIC non tiene conto. La fine della stagione dei saldi determina infatti un aumento rispetto ad agosto dei prezzi di Abbigliamento e calzature pari a +25,3%, causando così la crescita congiunturale dell’IPCA. Ma poiché in alcuni casi i saldi estivi si sono protratti, l’aumento congiunturale dei prezzi di questo comparto merceologico è meno ampio di quello di settembre 2019, quando fu pari a +32,6%. La differenza tra le due variazioni si riflette sulla dinamica su base annua sia dei prezzi di Abbigliamento e calzature, che invertono la tendenza da +3,4% a -2,3%, sia dell’indice generale, che registra così una più ampia flessione rispetto al NIC.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,6% sia su base mensile sia su base annua.

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