Pubblicato l’indice Istat di novembre 2022
A cura della Redazione.
Per il mese di novembre 2022 l’indice Istat FOI aumenta dello 0,6% raggiungendo il valore record di 117,9.
L’indice FOI, ossia l’indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati, viene utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell’assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni e in tutte le rivalutazioni di legge.
In Italia l’inflazione, al contario di altri Paesi eruopei, non accenna a diminuire, e la variazione tendenziale dell’indice resta uguale a quella di ottobre (11,5%).
L’adeguamento annuale degli affitti risulta quindi pari al 8,625% per le rivalutazioni al 75% ed al 11,5% per quelle al 100%.
Secondo quanto rileva l’Istat nel comunicato mensile, l’inflazione resta alta nonostante il calo dei beni energetici non regolamentati (da +79,4% a +69,9%) e degli alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,4%) a causa dell’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +51,6% a +57,9%) e degli alimentari lavorati (da +13,3% a +14,3%) oltre che degli altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%).
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 117,9 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,6 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente | +11,5 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+15,6 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il
17 gennaio 2023.
Applicazioni di Calcolo
Come di consueto, abbiamo aggiornato il nuovo valore dell’indice Istat FOI in tutte le applicazioni di calcolo che lo utilizzano.
Per richiedere l’adeguamento annuale del canone di locazione è disponibile anche la nostra applicazione gratuita che consente di creare in pochi click la lettera da inviare al conduttore, con il calcolo automatico dell’aumento Istat e la possibilità di modificare il testo direttamente online ed inviarlo tramite Email con un semplice click.
Per rispondere alle numerose segnalazioni degli utenti, ricordiamo inoltre che l’adeguamento del canone di locazione, così come qualsiasi altro aumento legale basato ull’indice Istat FOI, non è la semplice differenza algebrica tra l’indice di quest’anno e quello dell’anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici, che prevede di calcolare quanto è aumentato in percentuale l’indice Istat rispetto a un anno fa (la cosiddetta variazione “tendenziale”).
La formula matematica è leggermente più complicata di una semplice differenza ma ricordiamo ancora una volta che le nostre applicazioni calcolano automaticamente la corretta variazione percentuale dell’indice Istat secondo quanto prevede la legge.
Di seguito le applicazioni che utilizzano l’indice Istat FOI:
Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI
L’aggiornamento dell’indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito; il comunicato stampa è pubblicato sul sito in mattinata, solitamente poco dopo le 10:30 e in alcuni casi alle 11:30.
In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat.
Titoli di Stato
Salgono ancora i rendimenti dei BOT, dal 2,53% al 2,69%, mentre è in controtendenza il rendistato che scende dal 3,83% al 3,53%.
Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa italiana ed è uno degli indicatori utilizzati come riferimento per il calcolo del maggior danno.
Nel frattempo la BCE, per cercare di arginare l’inflazione, ha aumentato di un ulteriore 0,5% il costo del denaro e questo avrà sicuramente conseguenze negative nel breve periodo per i mutui a tasso variabile, con possibili effetti negativi anche sullo spread e sui rendimenti dei fondi di investimento obbligazionari.
Comunicato ISTAT
Nel mese di novembre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annua (come nel mese precedente e confermando la stima preliminare).
L’inflazione rimane stabile su base tendenziale a causa, principalmente, degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa: da un lato rallentano i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +79,4% a +69,9%), degli Alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%); dall’altro accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +51,6% a +57,9%), dei Beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,3%), degli Altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,3% a +5,6%; quella al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%.
Su base annua, i prezzi dei beni mostrano un lieve rallentamento (da +17,6% a +17,5%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (+3,8%); si ridimensiona, quindi, di poco, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,8 di ottobre a -13,7 punti percentuali).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una modesta accelerazione su base tendenziale (da +12,6% a +12,7%); rallentano, al contrario, anch’essi di poco, quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,9% a +8,8%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (+4,2%), degli Energetici non regolamentati (+2,2%), degli Alimentari lavorati (+1,5%) e dei Beni non durevoli (+0,6%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,2%).
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,1% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,7% su base mensile e del 12,6% su base annua (come nel mese precedente); la stima preliminare era +12,5%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6% su base mensile e dell’11,5% su base annua.