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ANAMMI: correggere il Superbonus per sbloccare lavori e crediti

Correggere il Decreto Aiuti quater per sbloccare lavori condominiali e crediti legati al Superbonus. L’ANAMMI, l’Associazione Naziona-europea AMMinistratori d’Immobili, esprime forte preoccupazione per il grave stop che le ristrutturazioni hanno subìto, mettendo in difficoltà imprese, professionisti e condòmini.

“Tutto il mondo del condominio vive un momento di grande sofferenza – afferma Giuseppe Bica, presidente dell’Associazione – il blocco dei lavori legati al 110% non fa che aggravare una situazione già molto delicata a causa dei rincari delle bollette di luce e gas, che aumentano le morosità. Il Governo ci ascolti: bisogna agire, e in fretta”.

Per l’ANAMMI, il decreto Aiuti quater deve lasciare inalterata la norma sul Superbonus al 110% così com’è per tutto il 2023. “In questo modo eviteremmo ulteriore confusione, le regole sono cambiate già almeno dodici volte” – ricorda ancora Bica – e potremo contare su tempi più lunghi per gli adempimenti e la stessa cessione dei crediti, che resta prioritaria. Inflazione e caro-materiali hanno già eroso i guadagni del settore edilizio e, se è già difficile lavorare con il 110%, sarà impossibile con una detrazione al 90%”.

Non convince nemmeno la possibilità di scontare in dieci anni il credito in fattura. Finora la maggior parte delle imprese edili impegnate nei lavori in condominio non è riuscita a farsi scontare i crediti del Superbonus e di tutte le altre agevolazioni edilizie.

Motivo: non ci sono più i soggetti disponibili ad accettare i crediti stessi. Non si salvano nemmeno i professionisti coinvolti nei lavori agevolati, che devono scontare le parcelle presso gli istituti di credito: è chiusura totale anche per loro. “Banche e altri enti autorizzati hanno fermato le operazioni – sottolinea Bica – le aziende sono a rischio fallimento per l’interruzione di molte ristrutturazioni, a causa della mancanza di risorse per la prosecuzione dei diversi interventi, mentre i professionisti hanno i bilanci in rosso. Con lo sconto in dieci anni, non si risolve nulla”.

Per salvaguardare le spese già affrontate dai condòmini ed il lavoro già svolto da tecnici ed imprese, “proponiamo un termine di salvaguardia dell’agevolazione, legato alla presentazione della Cilas entro il 31 dicembre 2022 – precisa il presidente dell’ANAMMI – concedendo così un periodo di transizione più adeguato”.

Per gli oltre 13mila amministratori che rappresenta l’ANAMMI, il Superbonus è diventato un problema grave, che va ad aggiungersi alla morosità in crescita, causata dalla crisi attuale. “I professionisti del condominio soffrono sulla loro pelle questa congiuntura difficile – conclude il presidente Bica – e proprio perché ne conosciamo ragioni e dinamiche, ci auguriamo di essere finalmente ascoltati”.

Un’altra misura riguarda il caro-bollette. “Siamo favorevoli all’introduzione di un contributo sulle società erogatrici di gas ed energia, disposte a concedere dilazioni fino ad un anno alle realtà condominiali che ne facciano richiesta – spiega Bica – Con questi fondi potremmo così fornire sostegno concreto per le famiglie in difficoltà. Inoltre sarebbe opportuno prevedere l‘impignorabilità dei conti correnti condominiali”.

https://www.anammi.it/

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