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Disparità di genere: individuati i settori e le professioni per l’applicazione degli incentivi.

Pubblicato, sul sito del Ministero del lavoro, il decreto interministeriale con le relative tabelle, dei dati sulla disparità di genere, nei diversi settori e professioni caratterizzati da un alto tasso di disuguaglianza.

Mercoledi 29 Novembre 2023

Con il decreto interministeriale n. 365 del 20 novembre, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia, hanno individuato, sulla base dei dati Istat relativi alla media annua, le professioni ed i settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25% il valore medio annuo, utile per procedere alle assunzioni agevolate di cui all’art. 4, commi 8-11, della legge n. 92/2012 ( Legge Fornero).

La riduzione contributiva è del 50% per i datori di lavoro che intendano procedere all’assunzione di donne nei settori indicati nel decreto medesimo.

L’agevolazione riguarda le seguenti categorie:

  • donne che abbiano compiuto 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;

  • donne, di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e prive di un impiego retribuito da almeno 6 mesi;

  • donne, di qualsiasi età, con una professione o di un determinato settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego retribuito da almeno 6 mesi;

  • donne, di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Nella Tabella A allegata al decreto, si legge che il tasso di disparità medio, rilevato per l’anno 2022, è in misura pari al 9,8% e che la soglia sopra la quale un settore è caratterizzato da un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25% del valore medio, è pari al 12,2%.

La Tabella B riporta l’elenco delle professioni con un tasso di di parità più elevato, tra cui si evidenziano:

  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;

  • artigiani e operai metalmeccanici specializzati ed installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche;

  • artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;

  • agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia.

Dalla consultazione dei dati tabellari salta all’occhio, con riferimento alle professioni, che il divario di genere tocca livelli molto alti tra gli ufficiali e le truppe delle forze armate – con un tasso che oscilla tra 98,3 e 87, 5 % – e tra sergenti, sovraintendenti e marescialli delle forze armate, con un tasso di disparità del 94,8%.

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