Giudice non fissa l’udienza per discussione orale richiesta dalla parte: conseguenze
È nulla la sentenza emessa all’esito di un giudizio civile se il Giudice non fissa l’udienza per la discussione orale richiesta da una delle parti.
Così si è espressa la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 23353/2023, pubblicata il 1 agosto 2023.
Martedi 22 Agosto 2023 |
IL CASO: La vertenza esaminata nasce da un giudizio avente ad oggetto l’accertamento della violazione da parte della convenuta delle norme sulle distanze dal confine nel realizzare alcune costruzioni vicino alla proprietà dell’attrice (un terrapieno artificiale e un muro di contenimento) e delle norme tecniche di attuazione del regolamento comunale integrative dello stesso.
L’attrice chiedeva, inoltre, che il Tribunale ordinasse alla convenuta la demolizione dei manufatti dalla stessa realizzati e la sua condanna al risarcimento dei danni.
Il giudizio innanzi al Tribunale si concludeva con l’accoglimento parziale della domanda attorea.
La convenuta veniva condannata alla rimozione delle opere oggetto della contestazione e al pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento danni in caso di mancato adempimento.
Avendo la Corte di Appello confermato la decisione di primo grado, la convenuta originaria investiva della questione la Corte di Cassazione deducendo, fra i vari motivi del gravame, la nullità della sentenza di secondo grado per la violazione del principio del contraddittorio e del diritto di difesa, avendo la Corte territoriale immotivatamente omesso di fissare l’udienza per la discussione orale della causa, che la ricorrente aveva chiesto nel foglio di precisazione delle conclusioni, depositato all’udienza.
Richiesta ribadita nell’ultima pagina della memoria conclusiva di replica, discussione che, secondo la stessa ricorrente, le avrebbe consentito di meglio illustrare gli aspetti tecnici della definizione di terrapieno e della misurazione delle distanze ed il contenuto dei regolamenti locali in materia di distanze per evidenziare che il manufatto oggetto di causa non era tenuto, secondo la vigente normativa locale, al rispetto della distanza di cinque metri dal confine, come confermato anche dalle modifiche contenute nel testo del sopravvenuto Piano delle Regole del Comune.
LA DECISIONE: Il motivo del ricorso è stato ritenuto fondato dalla Corte di Cassazione la quale, nell’accoglierlo con rinvio della causa alla Corte di Appello di provenienza, in diversa composizione, ha osservato che:
– la mancata fissazione dell’udienza di discussione orale, nonostante la richiesta di una delle parti effettuata in sede di precisazione delle conclusioni e alla scadenza del termine per il deposito delle memorie di replica, comporta di per sé la nullità della sentenza emessa senza tale fissazione;
– l’impedimento frapposto alla possibilità per i difensori delle parti di svolgere con pienezza le proprie difese finali all’esito dell’esame delle memorie di replica, anche in forma orale, costituisce infatti ex se un vulnus al principio del contraddittorio ed una violazione del diritto di difesa, senza necessità che siano precisati gli argomenti che sarebbero stati svolti nelle difese orali.