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Lavoratrice svolge attività durante la malattia: conseguenze

La Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 28255/2024 si pronuncia in merito alla legittimità o meno del licenziamento di una lavoratrice sorpresa a svolgere attività durante l’assenza per infortunio.

Giovedi 5 Dicembre 2024

Il caso: Mevia con ricorso avanti al Tribunale di Roma deduceva:

– di essere scivolata nel bagno all’interno dell’azienda datrice di lavoro, procurandosi un trauma contusivo alla spalla destra, riconosciuto indennizzabile come infortunio sul lavoro dall’INAIL con prognosi fino all’11.8.2018 ed esito permanente del 4%;

– di avere ricevuto una contestazione disciplinare con la quale le era stato addebitato, a seguito di accertamenti di una agenzia investigativa, che nelle date del 6, 7, 12, 13, 16, 17 e 18 luglio era stata ripresa svolgere attività incompatibili con il suo stato di salute e che alla contestazione era seguito, in data 21.8.2018, il recesso per giusta causa;

Chiedeva, pertanto, la condanna della società alla reintegrazione nel posto di lavoro presso la sede di M, con la tutela risarcitoria ex art. 18 co.1 legge 300/70 o, in subordine, ex art. 18 co. 4 legge 300/70.

Il Tribunale rigettava il ricorso mentre la Corte di appello di Roma, in parziale accoglimento del reclamo, annullava il licenziamento intimato a Mevia e condannava la società a reintegrarla nel posto di lavoro e a corrisponderle una indennità risarcitoria pari a 12 mensilità della retribuzione globale di fatto, oltre accessori e regolarizzazione contributiva previdenziale e assistenziale.

La Corte distrettuale accertava, anche attraverso la consulenza tecnica di ufficio, che le uniche azioni extralavorative per le quali vi era la prova documentale nelle indagini investigative non avevano svolto alcun ruolo decisivo e non erano compatibili con un eventuale aggravamento della patologia della spalla destra, né erano di entità tale da potere avere determinato la lesione della cuffia dei rotatori, oltre a non avere pregiudicato o ritardato la guarigione clinica.

La società sococmbente ricorre in Cassazione, che, nel respingere l’impugnazione, osserva quanto segue:

a)  la Corte distrettuale ha ritenuto, in un contesto di pluralità di condotte contestate che, all’esito della visita del 2.7.2018 (prima, cioè, dell’attività di vigilanza svolta dalla datrice di lavoro e posta a base del provvedimento disciplinare), l’INAIL non aveva prescritto alla lavoratrice alcun tipo di terapia né tantomeno l’immobilizzazione della spalla o l’applicazione di tutore ed aveva richiesto, invece, accertamenti radiologici ed esame elettromiografico;

b)  pertanto, prima dei pedinamenti non vi era stata alcuna prescrizione limitativa dei movimenti per la Pa.Ma.: solo successivamente (in data 27.8.2018 e 15.11.2018) veniva prescritto alla lavoratrice di evitare movimenti costituiti da attività ripetitive con le mani sopra la testa ed i gomiti lontani dal corpo, evitando sforzi in elevazione ed abduzione;

c) pertanto, in relazione alla diagnosi e alla terapia in atto nei giorni degli accertamenti datoriali, correttamente la Corte distrettuale ha precisato che le condotte contestate nel luglio 2018 (“guidare una vettura con il cambio automatico, portare una borsa sulla spalla destra, utilizzare il cellulare con entrambe le mani, sorreggere un ombrello, consumare la colazione utilizzando indifferentemente entrambe le braccia e mani per mangiare, bere il caffè, avvicinare/allontanare la sedia dal tavolo, aprire e chiudere con la mano destra il veicolo modello FIAT, uscire dal supermercato con un sacchetto contenente anche una bottiglia, condurre la bicicletta (anche contemporaneamente parlando al cellulare tenendolo con la mano destra), trascinare il carrello-trolley contenente la spesa utilizzando il braccio destro, sorreggere con entrambe le mani due piatti, aprire la portiera della predetta autovettura con la mano destra, reggendo, sul braccio destro una borsa voluminosa”) non avevano svolto alcun ruolo di rilevanza apprezzabile a carico della spalla destra né avevano causato un aggravamento della lesione dei rotatori;

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