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Piano genitoriale nella separazione e divorzio: luci e ombre

Avv. Massimo Baglieri.

In particolare parliamo delle norme del Libro II, Titolo IV-Bis, Capo I e quindi degli articoli dal 473-bis, al 473-bis.71.

In questa analisi prenderemo in considerazione un documento che ha suscitato, nella Dottrina, non poche discussioni, sia dal punto di vista della sua struttura, sia dal punto di vista della sua utilità.

Stiamo parlando del così detto “Piano genitoriale”.

Il piano genitoriale, è un documento legale che stabilisce le disposizioni per la custodia e la responsabilità dei figli in caso di separazione o divorzio dei genitori.

Scopo principale di questo strumento è garantire il benessere dei minori coinvolti, fornendo una guida chiara su come i genitori affronteranno questioni cruciali come la residenza, la visita e l’educazione dei figli.

In Italia, il piano genitoriale è stato previsto dall’art. 473-bis.12, il quale all’ultimo comma dispone che nei procedimenti relativi ai minori, al ricorso deve essere allegato questo particolare documento.

Questo articolo stabilisce che, in caso di separazione o divorzio, i genitori devono concordare un piano che specifichi gli impegni e le attività quotidiane dei figli, relative alla scuola, al percorso educativo, alla salute, alle attività extra scolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute oltre che la residenza abituale e la frequenza delle visite dell’altro genitore.

Gli elementi chiave di un Piano Genitoriale devono essere:

  1. Residenza dei Figli: il piano genitoriale deve indicare chiaramente dove i figli risiederanno abitualmente; questo può essere con uno dei genitori o con entrambi in base a una formula di residenza condivisa.

  2. Frequenza delle Visite: il documento deve dettagliare quando e come l’altro genitore avrà l’opportunità di trascorrere del tempo con i figli; ciò può includere i fine settimana, le vacanze e altre occasioni speciali.

  3. Comunicazione tra Genitori e Figli: il piano genitoriale può stabilire le modalità attraverso le quali i genitori possono comunicare con i figli quando non sono con loro; questo potrebbe includere telefonate, videochiamate o altri mezzi di comunicazione.

  4. Decisioni Importanti: le decisioni cruciali sulla salute, l’istruzione e altre questioni importanti relative ai figli devono essere discusse e concordate tra i genitori, anche se non risiedono insieme.

  5. Revisione e Modifica: un buon piano genitoriale dovrebbe prevedere la possibilità di revisione e modifica nel tempo, tenendo conto dei cambiamenti nelle circostanze dei genitori o dei figli.

Sotto il profilo strettamente formale, del Piano genitoriale sono stati proposti diversi schemi, come quello ad esempio redatto dall’Ordine degli Avvocati Milano o quello proposto dal Tribunale di Civitavecchia per arrivare allo schema proposto dal CNF, tutti più o meno articolati, alcuni forse troppo articolati che rendono più difficile la composizione dei contrapposti interessi di tutte le parti interessate dalla separazione o dal divorzio.

Forse sarebbe più opportuno, per semplificare il procedimento di redazione del documento, attenersi al dettato del IV comma dell’art. 473-bis.12.

Sotto il profilo sostanziale l’istituto del piano genitoriale è stato introdotto, quindi, con l’intento di favorire la collaborazione tra genitori separati al fine di garantire il benessere dei loro figli.

Tuttavia, come ogni sistema, presenta sia aspetti positivi che criticabili.

Da un lato, il piano genitoriale fornisce una struttura chiara per la gestione delle responsabilità parentali, stabilendo regole e procedure che possono contribuire a ridurre i conflitti tra genitori.

Questo può essere particolarmente utile per i bambini, poiché offre loro una maggiore stabilità e prevedibilità nelle relazioni con entrambi i genitori.

D’altra parte, la rigidità di alcuni piani genitoriali potrebbe non tener conto delle sfumature e delle esigenze specifiche di ciascuna famiglia.

Ogni situazione di separazione è unica, e un approccio “standard” potrebbe non adattarsi adeguatamente a tutte le circostanze.

La mancanza di flessibilità potrebbe portare a tensioni aggiuntive tra i genitori e a una difficoltà nell’adattarsi alle mutevoli esigenze dei bambini nel corso del tempo.

Il piano genitoriale, a nostro avviso, può avere un suo significato rilevante in una separazione consensuale o in un divorzio congiunto, in quanto i genitori dei figli minorenni operano di comune accordo, per trovare la soluzione che sia la migliore possibile per la gestione della prole.

In una separazione giudiziale o in un divorzio contenzioso, il processo di negoziazione e stabilimento di un piano genitoriale può essere emotivamente logorante e legalmente complesso.

La necessità di coinvolgere avvocati e tribunali può aumentare i costi e allungare i tempi, creando ulteriori stress per tutte le parti coinvolte.

Peraltro, la previsione di uno specifico documento separato dal contesto redazionale del ricorso (per separazione o per divorzio) è stata una scelta ultronea, dal momento che già, in seno all’atto introduttivo del giudizio, le parti dovevano inserire tutte le condizioni relative alla gestione della prole minorenne, sia per quanto riguarda le questioni logistiche, sia per quanto riguarda le questioni economiche.

In alcuni casi, il piano genitoriale potrebbe anche non essere rispettato da uno o entrambi i genitori, dando luogo a dispute continue e comportamenti ostili che possono avere un impatto negativo sul benessere dei bambini.

Inoltre, può essere difficile far fronte a situazioni in cui uno dei genitori si trova in una posizione di debolezza economica o sociale, rendendo il rispetto del piano genitoriale più complicato.

Infine, in una situazione di pesante conflittualità dei separandi o divorziandi coniugi, il Giudice si troverà, necessariamente e irrimediabilmente, di fronte a due piani genitoriali, differenti tra loro e dovrà operare una composizione delle divergenti o addirittura opposte visioni delle parti.

In conclusione, mentre l’istituto del piano genitoriale è stato concepito con l’intenzione di promuovere un ambiente stabile per i bambini di genitori separati, è importante considerare le sfumature individuali di ogni situazione.

Una maggiore flessibilità e un approccio centrato sul benessere dei bambini potrebbero migliorare l’efficacia di questo strumento, garantendo al contempo che le esigenze specifiche di ciascuna famiglia siano adeguatamente prese in considerazione.

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