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Pubblicato l’indice Istat di aprile 2022

A cura della Redazione.

L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di aprile 2022, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell’assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni ecc., scende dello 0,2% su base mensile a quota 109,7.

L’aumento in percentuale per calcolare l’adeguamento annuale dell’affitto è pertanto pari al 5,8% per le rivalutazioni al 100% ed al 4,35% per le rivalutazioni al 75%.

Il rallentamento dell’inflazione su base tendenziale è dovuto alla diminuzione della crescita dei beni energetici (da +50,9% di marzo a +39,5%) sia per quanto riguarda la componente regolamentata (da +94,6% a +64,3%) che quella non regolamentata (da +36,4% a +29,8%).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,2%.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 109,7
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente +5,8
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+7,0

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il

16 giugno 2022.

Applicazioni di Calcolo

Abbiamo aggiornato il nuovo valore dell’indice Istat FOI in tutte le applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Se devi richiedere l’adeguamento annuale del canone di locazione puoi utilizzare la nostra nuova applicazione gratuita che permette di creare con pochi click la lettera da inviare al conduttore, con il calcolo automatico dell’aumento Istat e la possibilità di modificare il testo direttamente online ed inviarlo tramite Email con un semplice click.

Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI

L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene in mattinata).

In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat.

Titoli di Stato

Si registra un insolito aumento dei rendimenti dei BOT, che pur rimanendo negativi, salgono dal -0,45% al -0,2%.

Anche il rendistato subisce un deciso rialzo di quasi mezzo punto arrivando a 1,7%, segno evidente che, a causa delle tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina, i mercati richiedono un prezzo più alto per collocare il debito pubblico italiano; in tali circostanze infatti, quando si tiene l’asta dei titoli per la collocazione di nuove tranches, lo Stato Italiano è costretto a offrire rendimenti (cedole) più alti per trovare investitori disposti ad acquistare tali titoli.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa italiana.

Comunicato ISTAT

Nel mese di aprile 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento del 6,0% su base annua (da +6,5% del mese precedente); la stima preliminare era +6,2%.

Il rallentamento dell’inflazione su base tendenziale si deve prevalentemente ai prezzi degli energetici (la cui crescita passa da +50,9% di marzo a +39,5%) ed è imputabile sia alla componente regolamentata (da +94,6% a +64,3%) sia a quella non regolamentata (da +36,4% a +29,8%). Decelerano anche i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +2,4%). Accelerano invece i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +1,0% a +5,1%), quelli dei beni alimentari lavorati (da +3,9% a +5,0%), quelli dei beni durevoli (da +1,6% a +2,2%) e dei beni non durevoli (da +1,3% a +1,9%).

Pertanto, l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,9% a +2,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,5% a +2,9%.

Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +9,8% a +8,7%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +1,8% a +2,1%); si riduce quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,0 punti percentuali di marzo a -6,6).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano (da +5,0% a +5,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +6,5% a +5,8%).

Il lieve calo congiunturale dell’indice generale è dovuto ai prezzi degli energetici regolamentanti (-12,5%) e, in misura minore, di quelli non regolamentati (-3,9%), la cui diminuzione è in parte compensata dalla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,8%), degli alimentari lavorati (+1,6%), degli alimentari non lavorati (+0,8%) e dei beni non durevoli (+0,6%).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,2% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento su base mensile dello 0,4% e del 6,3% su base annua (da +6,8% nel mese precedente); la stima preliminare era +6,6%. L’aumento congiunturale dell’IPCA, a differenza del lieve calo registrato dal NIC, è spiegato dalla fine dei saldi stagionali prolungatisi in parte anche a marzo e di cui il NIC non tiene conto; i prezzi di Abbigliamento e calzature registrano infatti un aumento congiunturale pari a +5,5%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento del 5,8% su base annua.

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