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Pubblicato l’indice Istat di dicembre 2022

A cura della Redazione.

Nel mese di dicembre 2022 l’indice Istat FOI è aumentato dello 0,3% raggiungendo quota 118,2.

L’indice FOI, ossia l’indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati, si utilizza per la rivalutazione degli affitti, delle pensioni, dell’assegno di mantenimento per il coniuge, e in tutte le altre rivalutazioni previste per legge. 

Mentre la media dell’inflazione nell’area Euro scende al 9,2% in Italia si conferma all’11,3%, in leggera flessione rispetto al mese scorso.

L’adeguamento annuale degli affitti risulta quindi pari all’8,475% per le rivalutazioni al 75% ed all’11,3% per quelle al 100%.

Il dato definitivo di dicembre conferma le stime provvisorie e colloca l’Italia al quartultimo posto tra i Paesi del G20: tra questi solo Russia, Turchia e Argentina hanno un’inflazione più alta della nostra (fonte: it.tradingeconomics.com).

Bisogna tenere presente inoltre che nel nostro Paese l’inflazione continua a rimanere alta nonostante gli sconti sulle accise dei carburanti in vigore per tutto il mese di dicembre. Ora che tali sconti sono stati aboliti dall’ultima finanziaria, vedremo quali effetti vi saranno sui prezzi di gennaio.

L’inflazione media rilevata dall’Istat relativa a tutto il 2022 è pari all’8,1% contro il +1,9% nel 2021.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 118,2
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,3
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente +11,3
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+15,5

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il

22 febbraio 2023

con qualche giorno di ritardo rispetto al solito per la consueta revisione annuale del paniere dei prezzi.

Applicazioni di Calcolo

Contestualmente alla pubblicazione del nuovo indice Istat FOI abbiamo aggiornato tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Ricordiamo che per richiedere l’adeguamento annuale del canone di locazione è disponibile anche la nostra applicazione gratuita che consente di creare in pochi click la lettera da inviare al conduttore, con il calcolo automatico dell’aumento Istat e la possibilità di modificare il testo direttamente online ed inviarlo tramite Email con un semplice click.

Per quanto riguarda le modalità di calcolo della variazione Istat, vogliamo ribadire ancora una volta, a beneficio degli utenti delle applicazioni, che l’adeguamento del canone di locazione, così come qualsiasi altro aumento legale basato ull’indice Istat FOI, non è la semplice differenza algebrica tra l’indice di quest’anno e quello dell’anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici, che consiste nel calcolare quanto è aumentato in percentuale l’indice Istat rispetto a un anno fa (la cosiddetta “variazione tendenziale”, mentre quella “congiunturale” è calcolata rispetto al mese precedente).

La formula matematica è leggermente più complicata di una semplice differenza ma le nostre applicazioni calcolano automaticamente la corretta variazione percentuale dell’indice Istat a norma di legge.

Di seguito le applicazioni che utilizzano l’indice Istat FOI:

Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI

L’aggiornamento dell’indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito; il comunicato stampa è pubblicato sul sito in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30 oppure tra le 11 e le 11:30.

In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat.

Titoli di Stato

In base all’ultima rilevazione di Bankitalia, risultano pressoché stazionari i rendimenti dei BOT (2,67%) mentre risale leggermente il rendistato che passa dal 3,53% al 3,60%.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa italiana ed è uno degli indicatori utilizzati come riferimento per il calcolo del maggior danno.

Comunicato ISTAT

Nel mese di dicembre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% su base mensile e dell’11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

In media, nel 2022 i prezzi al consumo crescono dell’8,1% (+1,9% nel 2021). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo aumentano del 3,8% (+0,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 4,1% (+0,8% nel 2021). Per i dati annuali cfr. pag. 8.

Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi degli energetici non regolamentati (che, pur mantenendo una crescita sostenuta, passano +69,9% a +63,3%), degli alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati (da +57,9% a +70,2%), degli alimentari lavorati (da +14,3% a +14,9%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,2%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%).

Nel mese di dicembre 2022, l’inflazione di fondo (cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi) accelera da +5,6% a +5,8% e quella al netto dei soli beni energetici sale da +6,1% a +6,2%.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita da un lato dei prezzi degli energetici regolamentati (+7,8%), dei beni alimentari lavorati (+0,8%) e degli altri beni (+0,7%), dall’altro, a causa di fattori stagionali, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,1%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,9%) e degli alimentari non lavorati (-0,6%).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e del 12,3% su base annua (da +12,6% di novembre), confermando la stima preliminare. La variazione media annua del 2022 è pari a +8,7% (+1,9% nel 2021). Per i dati annuali cfr. pag. 14.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e del 11,3% rispetto a dicembre 2021. La variazione media annua del 2022 è pari a +8,1% (era +1,9% nel 2021).

Nel 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+12,1%; +7,2% per quelle con maggiore capacità di spesa).


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