Pubblicato l’indice Istat di febbraio 2021
A cura della Redazione.
L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di febbraio 2021, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, come ad esempio l’adeguamento del canone di locazione, la rivalutazione dell’assegno per il coniuge nelle separazioni ecc., sale di un decimo di punto toccando quota 103,0.
Aumenta anche la variazione congiunturale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,5%), ed è proprio questa percentuale che va utilizzata come riferimento per le consuete rivalutazioni annuali (+0,5% per le rivalutazioni al 100% e +0,375% per le rivalutazioni al 75%).
In base al comunicato dell’Istat il rialzo dei prezzi è dovuto principalmente all’ulteriore attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6,3% di gennaio a -3,6%) e all’aumento dei prezzi di servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a +1,0%), solo in parte compensati dal rallentamento dei beni alimentari (da +0,6% a +0,2%), che registrano comunque un aumento su base mensile, come del resto avviene ormai dall’inizio della pandemia.
L’inflazione acquisita per il 2021 si attesta allo 0,7%.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 103,0 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,1 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente | +0,5 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+0,7 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il:
15 aprile 2021
Applicazioni di Calcolo
Contestualmente alla pubblicazione dell’indice da parte dell’Istat abbiamo aggiornato tutte le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l’indice FOI, compresi gli indici di riferimento relativi ai titoli di stato per il calcolo del maggior danno:
Titoli di Stato
Restano sostanzialmente invariati i rendimenti medi dei principali titoli di stato.
I BOT sono sempre negativi, con rendimenti pari a -0,45% ed ormai il divario (in negativo) rispetto al costo della vita supera l’1%, mentre il rendistato si attesta a +0,29%.
Si ricorda che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con durata residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana ed è utilizzato come indicatore principale per il calcolo del maggior danno nelle obbligazioni pecuniarie.
Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI
L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene di solito in mattinata).
Per comodità di consultazione pubblichiamo in questa pagina e nelle nostre applicazioni la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima diffusione.
Comunicato ISTAT
Nel mese di febbraio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio), confermando la stima preliminare.
La lieve accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente all’ulteriore attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -6,3% di gennaio a -3,6%) e all’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a +1,0%), solo in parte compensate dal rallentamento dei Beni alimentari (da +0,6% a +0,2%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici salgono entrambe a +0,9%, da +0,8% del mese precedente.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,4%) e, in misura minore, dei Tabacchi e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% per entrambi). In calo i Beni alimentari (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,7% per l’indice generale e a +0,3% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente (da +0,4% a +0,2%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invertono la tendenza (da -0,1% a +0,1%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile, a causa del protrarsi dei saldi invernali di cui il NIC non tiene conto, e un aumento dell’1,0% su base annua (da +0,7% nel mese precedente), confermando la stima preliminare. La crescita tendenziale più marcata dell’IPCA rispetto a quella del NIC si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature che su base annua aumentano del 5,8% (da +5,2% di gennaio) a causa del calo congiunturale (-4,8%) più contenuto di quello di febbraio 2020 (-5,2%), che fa sì che si rafforzi la già ampia crescita su base annua registrata a gennaio per questo raggruppamento merceologico.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua.