Pubblicato l’indice Istat di novembre 2020
A cura della Redazione.
L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di novembre 2020, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, come ad esempio l’adeguamento del canone di locazione, la rivalutazione dell’assegno per il coniuge e delle pensioni, resta invariato rispetto al mese precedente, a quota 102.
Anche per questo mese le variazioni congiunturali rispetto agli anni precedenti si confermano con il segno meno: -0,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e -0,2% rispetto a due anni fa.
Resta quindi confermato lo stato di deflazione dei prezzi, iniziato qualche mese dopo la prima ondata della pandemia, ma con le consuete eccezioni che, ancora una volta, riguardano i prodotti alimentari (+1,2%) mentre continua il calo dei prezzi dei beni energetici (-8,6 %).
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 102,0 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | 0,0 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente | -0,3 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
-0,2 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il:
18 gennaio 2021
Applicazioni di Calcolo
Abbiamo aggiornato tutte le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l’indice Istat FOI e inserito i nuovi valori medi dei principali titoli di stato per il calcolo del maggior danno:
Titoli di Stato
Scendono al minimo storico i rendimenti dei BOT (-0,5 %) ed il rendistato subisce un ulteriore ridimensionamento allo 0,32%.
Ricordiamo che il rendistato, utilizzato come parametro principale per il calcolo del maggior danno nelle obbligazioni pecuniarie, è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con durata residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana.
Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI
L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene lo stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul sito ufficiale.
Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima pubblicazione.
Oltre che in questo articolo, la data di pubblicazione del prossimo indice istat è riportata anche in molte delle nostre applicazioni di calcolo.
Comunicato ISTAT
Nel mese di novembre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (da -0,3% di ottobre), confermando la stima
L’inflazione rimane negativa per il settimo mese consecutivo, a causa prevalentemente dei prezzi dei Beni energetici (-8,6%, da -8,7% del mese precedente), ma il lieve attenuarsi della flessione rispetto a quella di ottobre si deve ai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,1% a +0,7%) e al calo meno marcato di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -2,0% a -1,6%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe rispettivamente da +0,2% a +0,4% e da +0,5% a +0,6%.
La diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%), solo in parte compensata dall’aumento dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%).
L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimangono stabili a +1,2%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto continuano a registrare una flessione (da -0,2% a -0,3%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua (da -0,6% di ottobre), confermando la stima preliminare. La flessione meno marcata si deve per lo più alle dinamiche dei prezzi delle stesse componenti merceologiche che spiegano l’attenuarsi della diminuzione su base annua dell’indice NIC, ma con un’amplificazione dei loro effetti dovuta al maggior peso con cui queste componenti contribuiscono per l’IPCA alla variazione dell’indice generale.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua.
Per le modalità con le quali è stata affrontata, per le stime di novembre e nei mesi precedenti, l’emergenza sanitaria si veda la Nota metodologica.