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Pubblicato l’indice Istat di settembre 2021

A cura della Redazione.

Scende leggermente l’indice Istat FOI ma resta alta l’inflazione. Adeguamento più alto per gli affitti e tariffe energetiche ai massimi.

Venerdi 15 Ottobre 2021

L’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di settembre 2021, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell’assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, ecc., scende di qualche decimo di punto a 104,5.

Le percentuali da utilizzare per l’adeguamento annuale dei canoni di locazione sono le seguenti: +2,6% per la rivalutazione al 100% e +1,95% per la rivalutazione al 75%.

Come si legge nel comunicato dell’Istat, l’inflazione non diminuisce soprattutto per i sostenuti rincari dei beni energetici, (rispetto all’anno scorso +34,3% le tariffe energetiche, e +13,3% i carburanti) cui si aggiungono diversi aumenti dei prodotti alimentari non lavorati, mentre il leggero calo dell’indice dipende essenzialmente dalla riduzione dei prezzi nei trasporti, fenomeno stagionale che si verifica sempre al termine del periodo di vacanze estive.

Resta invariata rispetto al mese scorso l’inflazione acquisita (1,7%).

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 104,5
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente +2,6
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+2,0

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il: 16 novembre 2021

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto, abbiamo aggiornato il nuovo valore dell’indice Istat FOI in tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano:

Titoli di Stato

In leggera risalita i rendimenti dei BOT che tuttavia rimangono saldamente in terreno negativo (-0,50%).

Aumenta anche il rendistato che sale allo 0,37% dallo 0,26% del mese precedente.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con durata residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana ed è uno degli indicatori utilizzati per il calcolo del maggior danno nelle obbligazioni pecuniarie.

Nota sull’aggiornamento dell’Indice FOI

L’aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l’Istat pubblica il valore dell’indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene in mattinata).

Per comodità di consultazione pubblichiamo sempre in questa pagina e nelle nostre applicazioni la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima diffusione.

Comunicato ISTAT

Nel mese di settembre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento del 2,5% su base annua (da +2,0% del mese precedente); la stima preliminare era +2,6%.

L’inflazione anche nel mese di settembre continua a essere sostenuta in larga parte dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici (da +19,8% di agosto a +20,2%) sia della componente regolamentata (da +34,4% a +34,3%) sia di quella non regolamentata (da +12,8% a +13,3%). Questi ultimi contribuiscono all’accelerazione rispetto ad agosto, che si deve anche e in misura più ampia ai prezzi dei Beni alimentari (da +0,7% a +1,0%), a quelli dei Beni durevoli (da +0,5% a +1,0%) e a quelli dei Servizi relativi ai trasporti (che invertono la tendenza da -0,4% a +2,0%). Un contributo all’accelerazione dell’inflazione viene anche dai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,5% a +1,8%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe rispettivamente da +0,6% a +1,0% e da +0,5% a +1,1%.

Il calo congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-3,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%), in entrambi i casi dovuta per lo più a fattori stagionali; tale dinamica è stata solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,8%).

L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.

Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,6% a +0,9%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,4% a +2,6%).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dell’1,3% su base mensile e del 2,9% su base annua (da +2,5% di agosto), la stima preliminare era +3,0%. La diversa dinamica congiunturale dell’IPCA rispetto al NIC si deve alla fine dei saldi estivi, di cui il NIC non tiene conto.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento del 2,6% su base annua.

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